venerdì 29 novembre 2013

La musica torna a suonare bene

"Ricorre proprio quest'anno il ventennale di questa band storica..." grida, esaltato, il conduttore dalla radio.
Vorrei ringraziarlo personalmente: la sua voce mi ha svegliato, appena in tempo per godermi il clacson dell'automobile dietro la mia.
Vado. Nel frattempo Little by little degli Oasis riempie l'automobile.


Sono passati venti anni...un po' meno, ricordo la prima volta che quel video è passato in tv in Italia, poco prima del film delle 21, preannunciato da giorni come un evento eccezionale, una data da ricordare manco fosse la caduta del Muro di Berlino. Non era la prima volta che accadeva, l'avevano già fatto con un altro video di un'altra loro canzone...

Quando penso agli Oasis mi parte in testa una scena: dopo un allenamento di rugby, distrutti, infangati, finalmente l'allenatore indica gli spogliatoi, un compagno che intona Wonderwall...

Sono passati 20 anni, ti chiedevi se fossero più fighi gli Oasis o i Blur,
oggi non hai nemmeno il tempo per vederti allo specchio prima di uscire di casa!

Esagerato!

Non c'eri nemmeno stato a Londra, ancora non c'eri arrivato,
te la ricordi Londra la prima volta? l'aria sapeva di quella musica!
era entrato da meno di un anno il nuovo millennio
e avevi fatto appena in tempo a respirare la Londra del secolo precedente,
avevi scansato di poco Sherlock Holmes
ed eri ancora al riparo da Harry Potter e altri maghetti del cazzo!

Negli anni 80 volevano essere come i Duran Duran, invece noi volevamo essere come Liam e Noel, volevamo portare i capelli come li portavano loro, stava passando la moda della boccia tipo naziskin e loro già erano passati all'amarcord dei Beatles! E i capelli come Damon? che pure se erano più corti e pure se era senza occhiali da sole a mezzanotte come Noel e pure se aveva quel trucco sugli occhi...idoli delle ragazzine, cominciavamo a capire che le facce pulite e angeliche da bravo ragazzo non potevano niente contro quella faccia come il culo.

Te lo ricordi ancora il sole, vero?
sul campo, quando andavi a caccia della palla,
quando finalmente ce l'avevi,
era tua e non potevi far altro che sperare
che gli altri arrivassero il prima possibile
per tirarti fuori dalla mischia, te lo ricordi?
Respira, forse hai addosso dieci persone,
ma la palla ancora respira, tieni l'ovale tra le mani ancora un po',
ecco! adesso! rannicchiato, le mani strette dietro la nuca e i gomiti uniti per proteggerti la faccia.

Curva stretta...Sospiro...

Quella luce, quanto era diversa da quella di casa tua?
All'epoca non te ne fregava niente che non eri il migliore,
che non avevi segnato ancora una meta...sei in città!
stamattina eri a scuola in provincia...
manco la periferia, la provincia, nel buco del culo del mondo,
uno di quei posti che diventa famoso solo se ci ammazzano qualcuno.

Ma deve essere un omicidio crudele, brutale, uno di quelli che vale la pena farci il caso dell'estate,
altrimenti passa il tempo di un incidente il sabato sera, dura meno del meteo!

E adesso sei in città,
giochi con persone che frequentano il liceo di questa città,
stai vivendo con loro,
tu sei un po' loro,
stai vivendo come loro, no?

No!
Incrocio...Semaforo rosso...frena...scala la marcia...schiena piegata...mani quasi sul volante...

Quella luce, questo freddo,
come la luce in montagna il giorno del compleanno dei gemelli...

Sospiro...Sospiro più profondo...

Ok, ora respiro, è questo il problema dei ricordi, che parte l'ispirazione, parte il "la", la nota che da il via alla valanga di immagini e poi sono troppe immagini, troppe storie, improvvisamente tutto salta, la trama della storia della tua vita si ritrova come una pellicola 8 millimetri dentro un lettore cd...due formati diversi e sconosciuti fra di loro, fine delle trasmissioni, arriva l'annunciatrice che si scusa con gli spettatori e annuncia il prossimo programma, lei da una parte e la locandina del nuovo programma dall'altra.

La luce in quella foto fatta in montagna...
la passeggiata dopo il pranzo...

Ieri sera.

Ieri alla stessa ora cercavi su Internet
qualche informazione sui tuoi vecchi compagni di squadra.

Internet...l'album dei ricordi degli sfigati,
il "Chi l'ha visto" degli stalker!

Francesco...guarda Francesco, ha messo una immagine mentre è in campo, cazzo gioca ancora Francesco, ha messo su il fisico, non sembra lui talmente lo ricordo come uno scrocchiazeppi, era stato capitano ma avresti detto che avrebbe lasciato presto.
George, l'inglese...non pervenuto.
Giulio e il fratello...niente, loro che hanno giocato in altre squadre, hanno abbandonato tutto.
E quei due fratelli francesi? ah, eccoli...classiche foto con gli amici e una birra, pure loro hanno lasciato i campi nell'album dei ricordi. E ci hanno lasciato pure il fisico asciutto.

Ora è così lontana Londra, vero?
e quei campi sono lontani pure loro?

L'ultima volta che si sono passato vicino era per prendere una birra con Marco e gli altri amici dell'università.
Una foto, la montagna, tre persone...
c'era Luca...
Luca e i suoi capelli
che facevano invidia a Noel e pure a Liam.

Sono sicuro che Liam e Noel gli avrebbero portato rispetto a Luca come facevano con pochi...come facevano con Richard Ashcroft, ma sì, e pure Richard gli avrebbe portato rispetto a Luca!
Perché andava in giro ingenuo e le ragazze se lo stavano a "spizzare" e io un po' lo invidiavo a Luca, che portava un caschetto biondo in testa quando era fuori moda e invece lui lo portava con disinvoltura e tutte le ragazze desideravano lui, avrebbero voluto passare le mani fra i suoi capelli.

Luca...
mica ci credeva a questa cosa...
troppo disperato che si era lasciato con la sua ex...
che non vedeva le altre.

Che io l'ho conosciuto una sera, al compleanno di Marco e Fabrizio, in montagna, e poi l'ho visto a tante altre feste e pure se ci sentivamo poco, quando ci incontravamo ci dicevamo tante cose e ad un certo punto lo abbiamo capito, entrambi, che avevamo quella cosa dentro che ci faceva capire, ognuno, la disperazione dell'altro.
Te la ricordi "Wonderwall", Luca? Ti ricordi Fabrizio al piano e Marco alla chitarra...io alla campana? Che risate quando Pietro mi ha guardato e mi ha implorato di smettere.
Pure Liam e Noel stavano salendo in montagna, perché veramente era troppo pure per loro!

Luca e le sue teorie...
che secondo lui, Luisa aveva un debole per te...
che era rimasta a dormire con noi in montagna per la prima volta,
che non l'aveva mai fatto prima?

E l'aveva fatto per me?
E quanto eri contento, Luca, che ti avevo invitato al compleanno e volevi conoscere la francesina?
Io l'avevo appena lasciata.

Luca è morto.

"Luca è morto", è Andrea al telefono. Quando avevo visto il suo numero, pensavo che avremmo passato una mezzora a ridere e a raccontarci gli ultimi tre mesi di cazzate. E invece "Luca è morto" e quei due-tre secondi di gelo che sono un'eternità.
Nessuno ha saputo niente, sono passati tre giorni dal il funerale.
 
Francesco. Lo porto fuori dall'ufficio, non ci crede, l'aveva visto pochi giorni prima a messa.
Marco. Qualche settimana dopo ne parliamo. Ad un certo punto mi fa: "si sarà impiccato!".
Molti pensano alla storia finita con la sua ex, la disperazione tramutata in follia dopo che le è nato un figlio.

Pochi giorni dopo, ne parlo con mia zia. Lavora in un centro di supporto per ragazzi psicotici. Il padre di Luca è un famoso psichiatra, le chiedo se ne sa qualcosa.
È morto tagliandosi le vene, l'ha trovato la sorella in bagno, nella vasca.
Da tanto tempo era in terapia.
La vasca, il bagno...
quella foto in bianco e nero,
era la prima foto che trovavi su Internet quando dovevi cercarlo.
Quella foto fatta davanti ad uno specchio,
in bianco e nero, a petto nudo,
lo sguardo perso nel vuoto di quello specchio.

Arrivo a casa, quando mi fermo Luca è ancora morto.

Alcune stagioni finiscono troppo bruscamente.
Liam e Noel non si parlano da anni. Dicono che registrino in due studi separati, a Londra e negli States, poi i produttori mettono insieme i pezzi.
L'ultimo concerto di Damon e dei suoi Blur a Roma è stato un successo.

Qualche volta, la sera, vado in un locale in centro, "dedicato" a quegli anni: foto, poster e video di ragazzi coi capelli "medi", a caschetto, con la faccia di chi vuole fregarti la donna e sembra volerti dire "eh tu, che cazzo vuoi".

Quando vado lì con gli amici, la musica, per qualche ora, torna a suonare bene.
Come venti anni fa. Come una volta.

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