lunedì 2 dicembre 2013

A cosa assomiglia la nostra vita

Comunque ieri ci sono stati un po' di operai morti bruciati a Prato e qualche pendolare morto tra le lamiere di una metropolitana deragliata a New York.
Lo dico per quelli che si stanno consumando le dita coi necrologi per Paul Walker.

Lo capisco...mediamente la vita delle persone comuni assomiglia di più a quella di un ricco attore americano con una fuoriserie.

Un problema di razzismo e di lontananza? Può anche darsi, ne conosco tanti che vedono nei cinesi dei conquistatori e sanguisughe. Ne conosco tanti altri che non si preoccupano per la cassa integrazione del vicino di casa...mors tua vita mea, è il pensiero che ricorre in certe menti, come se ci fosse una certa quantità di sfiga oltre il quale non si può andare, per cui se tocca a qualcun altro non può toccare anche a me.

Gad Lerner, che cito spesso in questo blog, dice oggi

"La globalizzazione anziché estensione delle garanzie e se necessario anche dei conflitti per la tutela del lavoro, diviene al contrario stravolgimento delle conquiste di civiltà cui non vorremmo mai rinunciare. Spero che da oggi i sindacati italiani facciano di Prato un avamposto della loro azione. Nel frattempo il lutto di Prato non può che essere il lutto di tutto il mondo del lavoro italiano"
Giusto una speranza: basta andare in giro per strada, sentire cosa si dice su autobus e metro, leggeregli status delle persone sui social network, per ritrovare il nostro caro, vecchio, arci-italiano.

Siamo nel paese in cui un imprenditore multimiliardario, autodefinitosi presidente-operaio, viene ancora venerato per i suoi soldi, il suo potere e le sue donne. Essere come lui, passando se necessario sopra tutto e sopra tutti.

È lo stesso paese in cui in una piazza (per quanto semivuota) un ex comico, ora imprenditore, si permette di tirare in ballo la sobrietà di Pertini, come esempio per i politici di oggi...e nessuno gli chiede come si faccia ad essere contemporaneamente sobri e possedere una Ferrari.
(ma anche parlare di taglio dei consumi individuali e consumare energia elettrica per 7 famiglie o contemporaneamente essere contro i condoni tombali e usufruirne)

Grillo, che dichiara senza pudore di essere un populista e che bisogna parlare alla pancia della gente, ci fa capire subito cosa pensa l'italiano medio. Citando la "rivolta" dei paesi sud americani contro il FMI e il fatto che i nostri media non ne parlino:
"Poi il leader del M5S si è scagliato con i media: “Titolano treno deraglia nel Bronx, questi giornali vanno chiusi per sempre”."
Insomma, parlare di morti per un treno deragliato non va bene...troppo vicino alla nostra povera realtà di pendolari di ogni giorno, meglio far sognare l'elettore con proclami su rivoluzioni inesistenti!

Caro Lerner, ho il sospetto che la tua sia solo una speranza!

PS: Ah, quasi dimenticavo...siamo nel paese in cui noti esponenti della cultura sanno indicarci le cose "sensate"...





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