venerdì 6 dicembre 2013

Il PD è un obiettivo politico...ma ne vale la pena?

Qualche giorno fa mi è capitato di commentare un articolo scritto da Paolo Di Vetta sull'Huffington Post.
Di Vetta,  attivista dei Blocchi Precari Metropolitani di Roma scrive che il PD è stato un obiettivo della manifestazione del 20 Novembre e ne spiega i motivi.
Nel mio commento, chiedevo che senso avesse quell'attacco e il vandalismo connesso (le fioriere divelte e lo spray sui muri e sulla targa del PD).


Mi si invitava allora a dare il mio contributo, con una mail, qualcosa insomma di più lungo e articolato, senza prestare il fianco alla criminalizzazione dei movimenti.

Ho ringraziato per l'opportunità di condividere una opinione diversa, facendo una dovuta precisazione, fin da subito e che qui ribadisco: giusto non criminalizzare i movimenti, ma bisogna cercare anche di non prestare il fianco anche a chi vuole, come minimo, accusare di connivenza con la sinistra parlamentare chi non condivide parte delle lotte e dei metodi dei movimenti “radicali”.


Sull’articolo di Di Vetta
Tanti come me si domandano se tutto il movimento No Tav sia d’accordo con l’azione fatta: non si pretende che si applichino fedelmente i principi dell’etica gandhiana (faccio un sit-in e aspetto che la polizia mi porti via a forza). Io, se mi attaccano, mi difendo e se attaccano la valle, non solo protesto, tolgo le reti dei cantieri, entro, occupo.

Ma attaccare una sede del PD non ha veramente senso e passare una mano di spray sulla targa del PD, ne ha ancora meno: bastano gli ubriachi che ogni notte urinano sulla serranda di quella sezione.
Leggo il giornale, cronaca e solidarietà bipartisan, non sa se cominciare ad incazzarmi (pardon) prima con i “solidali” o con chi era lì quella sera: sanpietrini, fioriere staccate per essere usate come ariete per entrare in quella sede? Per quale motivo? Perché hanno votato a favore della Cancellieri e della Tav? Cambiano qualcosa, questi “gesti”?

Giuro che per un po’, per un bel po’, ho sperato che si trattasse del solito articolo “NO-NoTav” di Repubblica…invece mi ritrovo un No Tav…che scrive sull’Huffington Post!
No-Tav, Huffington Post…Huffington Post, No-Tav. Mi ricorda tanto l’ossimoro perfetto di Luttazzi: “Bossi…ministro delle riforme… Bossi…ministro delle riforme…”.

Usa termini (“Il PD è un obiettivo politico”) che dopo manco due minuti saranno associati alla terminologia delle Brigate Rosse. Ma perché mi devi far dare ragione a Lerner,uno che aveva sperato nella buona fede della Cancellieri?

Scrive che è “stata una vittoria”: certo, incastrati nel vicolo, respinti nel precedente tentativo di entrare nella sede nazionale…insomma, cos’è? C’è andata male con i grandi, proviamo contro i bambini al parco giochi?

E sta giustificando l’attacco ad una sede di partito (cosa di per se è già sbagliata), la stessa sede che è passata alla storia perché dopo l’elezione di Veltroni a segretario del partito, Berlusconi è andato a farci visita…prima di Veltroni! Cioè stiamo parlando di una sede che è stata stra-umiliata.

Cosa può accadere adesso? Che qualcuno mi dica: “ehi, stai dicendo che quelli a Campo de’ Fiori erano violenti…e allora le forze di polizia che da anni ci massacrano (non solo in Val di Susa)? Allora stai con loro?”.

Non condivido quanto accaduto quella sera a Roma e per me questo non significa automaticamente essere contro il movimento No Tav (e qualsiasi movimento) né solidarizzare con le forze di polizia. 

Poi, su questo, ognuno ha la sua disciplina ed è, a suo modo, purista.

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