giovedì 29 maggio 2014

La settimana elettorale: tre giorni di silenzio e poi la resurrezione

Ci avete fatto caso? Oggi si è interrotto il silenzio di Grillo&Co.

Per mesi a dire che con queste europee avrebbero vinto e stravinto, che Renzi se ne sarebbe dovuto andare a casa...#vinciamonoi. Poi, la batosta.
L'evoluzione nel M5S è avvenuta in 3 giorni:
- Lunedì: la crocefissione, fermi al 20% contro un inatteso 40% del PD.
- Martedì: il silenzio, Grillo aka "la Madonna", riunito in preghiera coi suoi.
- Mercoledì: l'assunzione in cielo, volo con Salvini dalla Le Pen e Farage.


Tre giorni.
Poi. La resurrezione. Con tanto di "nuove verità", di parole che vogliono cambiare la realtà dei fatti:


- Di Battista: "è stato un trionfo". [ancora non ha finito col logopedista, voleva dire "tonfo"]
- Grillo: "non ho mai detto che me ne sarei andato". [ero io che ricordavo male o questo video me lo sono inventato?]
- Lombardi: "nuove espulsioni".
- Documento interno: Nuova strategia, investire sulla tv, cambio nel metodo di selezione dei parlamentari, presentare una squadra di governo. [Ma una volta la TV non era il nemico?]
In effetti, dopo la svolta di Di Battista a "Le Invasioni Barbariche", c'è stata anche la serata di Grillo a "Porta a Porta".
Ma il popolo dimentica facilmente...dopotutto, come possiamo pretendere che le persone cambino improvvisamente modo di pensare e di sentire le cose, così, improvvisamente, dopo il ventennio berlusconiano?

A me interessa molto quello che è successo nella settimana a cavallo delle elezioni.
Se ci avete fatto caso, a parte le solite sparate di Grillo&Co, che sono diventate "rumore di fondo", gli eventi forti sono stati pochi. Anche da parte degli altri schieramenti.
Quello che mi ha colpito è stata l'improvvisa escalation sui Social Network a 3-4 giorni dalle elezioni: improvvisamente mi sono ritrovato numerose persone tra i miei contatti che rigiravano post di Grillo e Di Battista. È ovvio che nel momento in cui non è permessa la campagna elettorale a due giorni dalle elezioni, sfrutti i social network, ovviamente in modo indiretto, tramite degli "agitatori".
Il culmine è stata la notizia del camper del "gruppo animazione" (quando si dice il caso) del M5S, vandalizzato. Alcuni dei miei contatti si scatenano, usando questa frase:"Vandalizzano camper M5S ed i fascisti sarebbero i grillini?".

Il fatto di Pomezia (il sindaco grillino che propone i due menù separati per bimbi poveri e bimbi meno poveri) dovrebbe farci capire cosa intende il M5S per Stato, uguaglianza...il famoso "uno vale uno". Ma anche qui, scopro che per tante persone questa è una cosa "secondaria".
Sembra che nessuno sia capace di pensare alle cose più semplici, come quella fatta notare da Franco Piperno:
"In questi ultimi mesi, in vista delle elezioni europee, Il principale impegno della rappresentanza M5S è stato l'ostruzionismo spettacolare dell'attività parlamentare, un mestiere che richiede conoscenza dei regolamenti e attrazione per le... dispute bizantine - insomma, l'acme del parlamentarismo, finalizzato a catturare il consenso elettorale. Non un minuto, non una parola volta a porre la prima pietra degli istituti della democrazia diretta - istituti locali e per ciò stesso i soli che autorizzino la partecipazione"
Comunque, tornando al venerdì di chiusura della campagna...il comizio! Oddio ragazzi, veramente, non ho mai avuto tanta voglia di vomitare. Sul serio.
La scenetta di Di Battista che prende in braccio Grillo, ripetendo la scena di Benigni con Berlinguer.
Ma soprattutto dichiararsi i veri eredi di Berlinguer e della "questione morale".
I pentastellati dicono di crederci a questa "evoluzione naturale", ma più della metà lo usa per ripulirsi la coscienza dopo aver votato per anni Berlusconi (l'altra metà manco sa chi era Berlinguer).

Potenza della narrazione: questa narrazione è stata fondamentale in quei giorni e fa coppia con la storia del camper ("e i fascisti saremmo noi?") per ingraziarsi un po' di elettorato proveniente dalla sinistra.

Luigi Berlinguer ci ricorda una semplice verità, riassunta in una frase di Enrico:

"Le invettive non le lancio contro nessuno.
Non scaglio anatemi, sono espressioni di fanatismo"

Nessuno fa caso a quando Grillo dice "Nel Pd figli di massoni, non di operai" e quindi ringrazia con una poesia di Kipling, notoriamente massone.
Vengono minacciati "tribunali del popolo" in rete (riporto, con tutta la nausea del caso, il link al blog di Grillo: chissà per quanto rimarrà in linea?). Qualcuno dirà più tardi che questo passaggio sarà uno di quelli che penalizzerà di più il M5S: la violenza, anche "solo" gridata, ha fatto allontanare le persone.

Ma soprattutto, "chiaccherando amabilmente" (come no?!) con questi miei contatti, la cosa triste è che già dai giorni precedenti alle elezioni, mi dicevano che Grillo spesso esagera nei toni ma non c'è solo lui; c'è gente come Di Battista e Di Maio, da qualcuno soprannominati "i pacati Di Battista e Di Maio"...è la stessa tecnica usata nella Lega, in confronto ad un Borghezio anche le sparate di Bossi e Maroni sembravano cose intelligenti!

Qual è la cosa più importante di una strategia politica?
Che funzioni!
Chi se ne frega della base di verità che c'è sotto?!

Di Battista e Di Maio. I "pacati" Di Battista e Di Maio.

State già ridendo? Ok, un minuto per ricomporvi.

Non serve ricordare le frasi di Di Battista sui migranti morti ("non ha voluto rispettare il minuto di silenzio perché non è ipocrita"), non serve spiegare che "aiutare le persone a casa loro" è una scusa, non la soluzione, non serve spiegare che "mentre vai a casa loro", ne muoiono altre migliaia...non serve spiegare. Punto.

Perché se devi spiegare, hai perso. Se devi spiegare, non capisci niente della propaganda politica.

Poche semplici parole. "Casta" (anzi, "Kasta"), "Zombie", "PDmenoL".

Che significa "poche semplici parole"? Chi è veramente Di Battista?
Ce lo diceva Augias qualche mese fa. Manco a dirlo, dopo questa intervista, Di Battista lo ha linciato...#linciamonoi.
Fateci caso la prossima volta che sentite Di Battista. Fateci caso la prossima volta che vedete un "fate girare" su faccialibro con quella foto di DiBa presa da "Le Invasioni Barbariche".
"Di Battista si vede che è un uomo per bene...Si vede dalla semplicità con cui riduce i problemi. Lei gli ha fatto delle domande complesse che lui ha risolto in slogan: "quello è un falsone, quello mente sempre, quello è un condannato"...dimenticandosi di dire che se vogliamo giudicare sul livello dei condannati anche Grillo è un condannato. Quindi, non è così che si risolvono i problemi, riducendo tutto a slogan e a "io sì, tu no". Se avessi una azienda, io lo assumerei. Perché è una bella faccia, è un bell'uomo. Non mi dica che non ve ne siete accorti, perché il regista suo ha inquadrato molto più lui che lei."



Veniamo ad oggi, giovedì: Di Battista accusa di essere asservita al potere come non accadeva nemmeno nell'Argentina di Videla.

Caro Di Battista...un po' di rispetto per chi ha vissuto e combattuto veramente nell'Argentina di Videla e che a 3 giorni dalla scomparsa non sarebbe più tornato, nemmeno da morto.

PS: Comunque, io spero che Grillo rimanga...perché se ci pensate, per stare lì, è il migliore. No, sul serio, a me preoccupano di più le "retrovie", quelli che potrebbero prendere il suo posto. 

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