sabato 25 luglio 2015

Divorzio all'italiana sulla Cristoforo Colombo

Mentre torno a casa, noto ad una fermata dell'autobus una coppia, lui in piedi davanti a lei, seduta.
Si prendono a schiaffi.
Fermo l'automobile su un lato della strada, stessa cosa una signora in Jeep ed un ragazzo in motorino che mi precedono. Mentre corriamo verso di loro, vedo che il ragazzo già ha in mano il casco a mo' di martello e gli dico di stare calmo e pensare a dividere i due.
Arrivati, i due sono già seduti e quando gli diciamo "Fermi, cosa state facendo?", risponde lui: "Niente, è mia moglie". "Sì", risponde lei, "sono la moglie, non c'è nessun problema".
"Ma vi stavate picchiando", faccio io. E lei: "E tu chi sei? Sono affari nostri".
Non faccio in tempo a finire di dire "No, non sono affari vostri" che lui scatta "Ma cosa vuoi, è mia moglie, mica la tua".

È difficile mantenere la calma.

D'improvviso arriva un altro motociclista (l'altro è sparito, boh) "come ti permetti di menare ad una donna, ora ti faccio vedere io" e anche lui agita il casco verso la testa del tipo.
"Stai calmo", gli dico.
"Ma io a uno che picchia le donne vedi che gli faccio...".
Già capito il tipo...

La donna che era intervenuta insieme a noi continua a dire al signore "lei le stava dando degli schiaffi" e a questo punto lui si incazza e grida "ma posso fare come mi pare? A voi qualcuno viene a rompere?".
Di nuovo il motociclista alza il casco per darglielo addosso:"ma ora ti faccio vedere io, st'islamico di merda"
Gli fermo il braccio e con l'altra mano sul petto lo allontano: "stai calmo, altrimenti dopo di loro denuncio pure te. E vedi di non offendere." "Ma tu che c'entri, io me la prendo con questi che vengono ad imporre la loro civiltà del cazzo".
"Mi offendi ché anche io sono islamico"
"Ah, mi dispiace"
"Come scusa?"
"No cioè, volevo dire, io volevo offendere lui".
"No, tu offendi e basta, non sei utile qui."
La signora che è intervenuta con noi è un po' "indecisa", durante questo alterco nell'alterco guarda sorridente e con approvazione prima lui poi me.

La coppia è seduta, sembrano calmi, li lasciamo lì e ritorniamo alle nostre macchine, non senza essersi girati almeno tre volte per ricontrollare i due.
La signora dice: "Ecco, come possono migliorare le cose se è lei che lo protegge".
Il motociclista: "ma sono queste civiltà di merda..."
"E certo, tu che volevi dargli il casco addosso sei proprio un grande esempio della nostra civiltà".
"Ma perché se tu vedi un islamico che picchia una donna..."
Non lo faccio finire.
"No, se io vedo due che si menano cerco di intervenire, punto. E non pretendo di imporre nessuna civiltà, specie quella che hai dimostrato te."
Prosegue abbassando la testa, più sconsolato che convinto...poi, improvvisamente, la rialza sorridendo e guardando sia me che la signora: "aho, però semo forti, se semo fermati tutti insieme".
Anche la signora sorride: "meno male".
"Sì, meno male che si ferma più di qualcuno", faccio io. Tengo fra i denti la frase più adatta che sarebbe "Sì, siamo un squadra fortissimi".

Il motociclista riparte. Io rientro nella mia automobile, lasciata dal lato della fermata.
I conducenti delle auto sulla Colombo non hanno pietà, non fanno attraversare la signora che ha lasciato la macchina poco più avanti di me, dall'altra parte: allungo il braccio fuori per chiedere ai conducenti di farmi passare, si fermano, suono il clacson e alla signora faccio segno di attraversare, mentre continuo a tenere il braccio teso e lentamente vado avanti.
"Grazie", mi fa lei e mentre vado verso casa, penso a "casco pazzo", sì, il tizio in moto, e a quest'ultima prova pratica di superiorità morale della sua civiltà e di solidarietà verso le donne.

PS: io e la coppia frequentiamo moschee quanto Mick Jagger e Keith Richard non hanno frequentato la coca.
PS-2: nessun casco è stato maltrattato durante questa scena.

mercoledì 15 aprile 2015

Di pochezze e mezzi pensieri



Sinceramente: mi ha deluso.

Non mi aspettavo un "interventone", ma almeno le basi del mestiere...dire che hai votato Renzi perché vedevi un uomo forte e capace, che non voti quelli del M5S perché gridano e che Bergoglio è più di centro-sinistra degli altri, non è nemmeno un pensiero da "cittadino" o "uomo della strada" (come si è definito più volte durante il suo intervento).

È un mezzo-pensiero.


Basta questa pochezza per dar sponda alla Meloni che dice "gli immigrati stanno nelle periferie, mica nei quartieri snob dove state voi di sinistra"...che infatti lei abita a Tor Sapienza, no?

Gassman secondo me era partito bene, dicendo che essere di sinistra vuol dire stare dalla parte di chi è svantaggiato e che non accetta il discorso secondo cui destra e sinistra sono concetti superati.
Ma è stato come il lampo di un vecchio flash fotografico: dà il meglio di sé una volta, poi finisce lì.

Ecco, se qualcuno di sinistra - non i politici, ma sempre gli uomini della strada - non capisce cosa accade a sinistra e non sa cosa fare per cambiare la situazione, non deve buttarsi nel discorso del "non vedo differenze tra sinistra e destra", che è ormai diventato una narrazione mainstream.
Deve invece chiedersi: come si fa a riempire quella pochezza?

E nel farlo, deve arrendersi ad una dura realtà: questa pochezza ha una doppia faccia, perché non solo è vuoto di idee ma anche e soprattutto mancanza di risposte.

sabato 17 gennaio 2015

Offese e Pugni

Dopo la sortita del Papa, polemiche a go-go.

Ho pensato per un attimo che Bergoglio fosse un fan dei poliziotteschi all'italiana...


...o dei film di Tarantino.


In un recente articolo su Internazionale, Raimo dice che il Papa voleva far capire qual è la reazione *umana* ad una offesa, riportando la frase, per intero, detta dal Papa. E ricorda "l'uomo Gesù", che spesso non porgeva l'altra guancia.

Ci sono 3 punti fondamentali che non possono essere tralasciati.

Il Papa, più di tanti, non parla a caso: sa che quello che dice provoca delle reazioni, sa che dire, non dire e soprattutto "lasciar intendere" ne provoca di ancor più grosse.

Raimo, bravo nel riportare per intero la battuta, dimentica di riportare il resto del discorso. In cui il Papa chiede di non offendere la religione.
Non solo "alza lo share" tra i tuoi fedeli, ma anche con le altre religioni: tutti uniti contro la possibilità di critica, di espressione.
"Il prossimo passo sarà riscrivere i sacri testi, dicendo che nessuno ha crocifisso Gesù: diranno che è morto di fumo passivo" [cit. Luttazzi].

L'offesa. È il concetto fondamentale.
A parte il fatto che, proprio perché sei capace di parlare (di nuovo il primo punto), hai anche la capacità di esprimerti per indicare una strada, una risposta migliore.
Lo stesso giorno Daniele Fabbri, sceneggiatore, riprende la notizia e scrive su facebook facendo un esempio, semplice e comprensibilissimo:

"Caro Papa Francesco, la frase da lei pronunciata è l’esempio della confusione che voi cattolici tendete a fare tra democrazia e oratorio.
All’oratorio funziona esattamente come dice lei, se all’oratorio io dico "LA MAMMA DI FRANCESCO È UNA MIGNOTTA", Francesco si avvicina, mi da un pugno, scatta la rissa, gli altri ragazzi fanno i cori, ci facciamo male, magari qualcuno può cacciare il coltello, dipende dalla qualità dell’oratorio.
In democrazia è un po' diverso...Un paese civile e democratico è un paese in cui io posso dire liberamente "LA MAMMA DI FRANCESCO È UNA MIGNOTTA" lui mi risponde "MAI COME LA TUA CHE FA GLI STRAORDINARI GRATIS" e nessuno si fa male.
"

Se rimaniamo incastrati in questa idea per cui "si offende la religione", "si offendono i fedeli", non ne usciamo fuori. Scrive ieri Luttazzi:
"Il papa ha detto: “La libertà di espressione ha il limite di non offendere nessuno.” Tutore satirico: “La libertà di espressione ha il limite stabilito dalla legge: non si può diffamare, calunniare, fare apologia di reato eccetera. L’offesa invece non è un limite, perché ci sarà sempre qualcuno disposto a offendersi, pur di censurarti."
L'offesa è finita, andate in pace.